giovedì 18 febbraio 2010

Una zattera nella tempesta

In pieno stile "due passi avanti, uno indietro" sono nel bel mezzo di una tempesta in alto mare; mi sono fatta trovare impreparata e ora sto cercando di correre ai ripari.
Inizialmente credevo che il caos e il nervosismo di questo ultimo periodo fossero a causa della mia stanchezza, per un carico eccessivo di lavoro casa vecchia/casa nuova. Ma ieri sera la bomba è definitivamente esplosa e, a parte la vergogna per gli urli che si devono essere sentiti in tutto il condominio, mi ha permesso di guardarci dentro e capire di cosa era fatta.

Ingrediente 1: mio marito parte la mattina alle otto e arriva la sera alle otto/ottoemezza. Il vantaggio è che quando c'è aiuta tutto quello che può; lo svantaggio è che se non ci fosse ci sarebbe molto meno da cucinare e stirare. Sabato e domenica si dedica alla demolizione della casa vecchia.
Considerato che in questo momento per motivi economici non si può fare diversamente, mi trovo parecchie ore da sola a gestire come posso casa e figli.

Ingrediente 2: due week-end consecutivi passati a spostare mobili hanno lasciato uno strascico di stanchezza fisica e non solo.

Ingrediente 3: in accordo con il medico sto concludendo la cura con i farmaci antidepressivi. La zattera ondeggia ma non si capovolge.

Ingrediente 4: la bimba è in fase di gelosia acuta nei confronti del fratellino. Il che si traduce in botte, litigi, ringhi tra fratelli; capricci, prepotenza, aggressività e sfida nei miei confronti.

Questa situazione va avanti da qualche tempo, per cui ho già chiesto pareri e aiuti alle persone più vicine. Ora credo fermamente che sia giunto il momento di prendere le seguenti contromisure:

1. una settimana di ferie della bimba dai nonni, a 60 km di distanza, così lei si rilassa e io pure.
2. dalla settimana successiva, i nonni più vicini vanno a prendere i bimbi a scuola, per tre volte a settimana, così in quei pomeriggi ho due ore "libere".
3. vorrei riuscire ad avere due sere ogni quindici giorni (al mese?!) per andare in piscina e per andare, chessoio, al cinema con mio marito,
ma non è detto che sarà possibile a breve termine.
4. Si chiama Play therapy, ma può essere semplificata con: dedico mezz'ora al giorno a giocare con la bimba e solo con lei. Mi sono già accorta che ne ha disperatamente bisogno. Dovrò però dedicare del tempo per riorganizzare la stanza dei giochi, prendendo spunti (qui, qui e qui ad esempio) da ciò che sento mio dei modelli steineriano e montessoriano, senza forzature ed estremismi, perché lì dentro c'è una tale confusione di cose di tutti i tipi che il più delle volte alla domanda "a cosa giochiamo", restiamo entrambe confuse. E' pur vero che altre volte basta un palloncino o una pallina di carta accartocciata per passare mezz'ora di distensione. Mi è infine stato utile leggere questo post su Genitoricrescono.

4 commenti:

  1. Ciao Ortensia, mi sei simpatica! Un abbraccio. Francesca

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  2. Ciao Francesca, non sai quanto il tuo messaggio mi abbia scaldato il cuore! Ti auguro una buona giornata ^__^

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  3. ciao! sei ancora lì? baci e solidarietà
    paola

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  4. ehm... sì ci sono ancora, un po' sbrindellata come robinson crusoe... e come tutte le mamme, mi sa. Grazie per aver lanciato un razzo di segnale e di solidarietà, sventolo la mano in segno di saluto e vado a ticchettare sulla tastiera nuove novità! :D

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